Per un'altra musica, dopo il silenzio (che non c'è stato) - Giovanni Costantini conductor
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Per un’altra musica, dopo il silenzio (che non c’è stato)

A tutti i musicisti coi quali ho avuto il piacere di collaborare nelle scorse produzioni del Concerto di Capodanno
e ai committenti, agli enti coinvolti e agli addetti ai lavori

In queste ore in cui si moltiplicano gli inviti ad assistere davanti ad un pc a concerti di Capodanno di ogni sorta e in ogni dove, sento il bisogno di rivolgermi a Voi per un pensiero ed un augurio.
In questi giorni, pur tra mille difficoltà, avremmo dovuto essere insieme, in diversi teatri, per l’ormai tradizionale Concerto di Capodanno – quest’anno intitolato “La regina delle Notti” – grazie all’apprezzamento e alla fiducia di enti, amministrazioni comunali, sponsor privati e pubblico pagante.

Non ho mai nemmeno contemplato e proposto l’alternativa dello streaming perché, in un tempo in cui con un semplice clic è possibile fruire di un’offerta musicale incredibile, che si somma ai già noti concerti di Capodanno televisivi da Vienna e da Venezia, non trovo sensato e giustificabile un impiego di risorse per la realizzazione di un ennesimo prodotto “a distanza”.
Inoltre, considero il genere del concerto di Capodanno una “festa”, e le feste si fanno con gli invitati e con la possibilità di guardarsi negli occhi: nessun video avrebbe potuto sopperire a questa impossibilità di condivisione.

Rispetto chi, in questo tempo, ha fatto scelte diverse per salvare progetti, stipendi e posti di lavoro; capisco meno chi ha cercato di esserci “ad ogni costo”, accettando e imponendo ai colleghi del settore condizioni lavorative e qualitative peggiorative, in un contesto già difficile.
Non abbiamo bisogno di questo.

Auspico di tornare quanto prima ai concerti dal vivo e che riprendano tutte le attività artistiche e culturali nel Paese, vero motore della nostra società e ricchezza per le nostre relazioni. E che questo tempo di passaggio, questa crisi, sia vissuta anche nel silenzio, occasione di ripensamento per un miglioramento.
Abbiamo bisogno di questo.

Questo il mio augurio a tutti Noi – musicisti, lavoratori dello spettacolo dal vivo, operatori culturali – e per il nostro pubblico.